Antonio Spera, Segretario Nazionale della UGL Metalmeccanici, ha espresso preoccupazione riguardo all’inizio della trattativa esclusiva tra i commissari straordinari dell’ex Ilva, ora nota come Acciaierie d’Italia, e il gruppo Flacks. Questa situazione è emersa nel contesto della transizione dell’industria siderurgica italiana, avviata ufficialmente nel 2025.
Preoccupazioni per la trattativa esclusiva
Spera ha sottolineato che la decisione di avvalersi di un fondo privo di esperienza nel settore dell’acciaio e l’unica proposta di acquisizione dell’intero gruppo destano forti timori. “Al momento non esistono piani concreti, solo annunci e voci non verificate”, ha dichiarato il segretario, evidenziando l’incertezza che circonda il futuro dell’azienda e dei suoi lavoratori.
Importanza del coinvolgimento attivo
Il rappresentante sindacale ha messo in evidenza l’importanza di non subordinare il destino dei lavoratori diretti e dell’indotto a logiche puramente finanziarie. “L’acquisizione simbolica a un euro, la partecipazione pubblica al 40% e i 5 miliardi di investimenti annunciati devono tradursi in impegni chiari e vincolanti”, ha aggiunto Spera, richiedendo un coinvolgimento attivo e concreto da parte di tutti gli attori coinvolti.
Ruolo dello Stato nella governance
Il Segretario ha anche espresso fiducia nel Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, chiedendo un incontro a Palazzo Chigi con i commissari straordinari. “Lo Stato deve avere un ruolo centrale nella futura governance dell’azienda per garantire la continuità produttiva, la decarbonizzazione, il risanamento ambientale e la piena tutela dei lavoratori”, ha sottolineato Spera, evidenziando la necessità di un intervento governativo deciso.
Monitoraggio della situazione dell’ex Ilva
La situazione dell’ex Ilva è monitorata con attenzione dalla UGL Metalmeccanici, che si oppone a soluzioni che possano risultare riduttive, come la proposta di una ‘mini-Ilva’. Dopo l’accordo sulla decarbonizzazione firmato a Taranto nel 2025, Spera ha ribadito l’urgenza di passare dalle parole ai fatti concreti. La vertenza, che si protrae da oltre dieci anni e ha coinvolto diversi governi, necessita di una svolta definitiva per garantire un futuro sostenibile per l’industria e i suoi lavoratori.
