Diego Fusaro, filosofo e saggista, ha espresso le sue opinioni in merito alla situazione geopolitica attuale durante un’intervista su Radio Cusano Campus, il 10 gennaio 2025, all’interno del programma “Battitori Liberi”, condotto da Francesco Fratta e Savino Balzano. Fusaro ha commentato le recenti dichiarazioni di Carlo Calenda, definendole “parole in libertà” e ha analizzato il ruolo di Donald Trump nel contesto delle relazioni internazionali.
Analisi del ruolo di Trump
Secondo Fusaro, Trump, pur essendo a capo di una delle potenze mondiali più influenti, non rappresenta un “asset di Putin”. Ha affermato che, inizialmente, Trump poteva sperare in una vittoria rapida contro la Russia, ma ora ha compreso che una tale possibilità è irrealizzabile e sta cercando di trovare una soluzione diplomatica. Fusaro ha messo in evidenza come l’Unione Europea sembri non comprendere questa realtà, descrivendo l’UE come un “treno in corsa verso l’abisso”.
Il mostro imperialistico
Fusaro ha poi parlato della figura di Benjamin Netanyahu, sostenendo che, con o senza Trump, egli rappresenta un “mostro imperialistico bicefalo” insieme agli Stati Uniti, che ha definito “Usraele”. Ha sottolineato l’importanza della presenza di potenze come Cina e Russia, che contrastano l’imperialismo statunitense, e ha affermato che la loro resistenza deve essere vista positivamente.
Critica alla situazione italiana
In merito alla situazione italiana, il filosofo ha criticato la mancanza di sovranità del Paese, sostenendo che l’Italia non gode di indipendenza, indipendentemente dal governo in carica, sia esso di destra o di sinistra. Fusaro ha dichiarato che le relazioni internazionali italiane sono subordinate a Washington e Bruxelles, e ha descritto le elezioni come una “finzione di democrazia”. Ha affermato che, una volta ottenuto il potere, i rappresentanti politici tuteleranno sempre gli interessi del capitale internazionale e dell’imperialismo statunitense, oltre a quelli della Banca Centrale Europea.
Contraddizioni del governo attuale
Infine, Fusaro ha espresso stupore per il fatto che il governo di Giorgia Meloni, pur tradendo le proprie promesse, continui a dichiararsi patriota e sovranista. Ha descritto questo patriottismo come “di carta pesta”, evidenziando la contraddizione tra le affermazioni del governo e la sua effettiva adesione a un atlantismo esasperato.
