Il 30 dicembre 2025, il dibattito politico in Italia si intensifica con le critiche delle opposizioni nei confronti della manovra economica del governo Meloni. Antonio Misiani, responsabile del dipartimento Economia del Partito Democratico, ha espresso forti riserve riguardo alla legge di bilancio recentemente approvata dalla Camera. Secondo Misiani, il provvedimento risulta distante dalla realtà quotidiana degli italiani e non affronta le reali necessità di famiglie e imprese.
Critiche sui prezzi e salari
Misiani ha sottolineato che, negli ultimi anni, i prezzi dei beni alimentari sono aumentati di oltre il 25%, mentre i salari reali sono diminuiti, costringendo quasi sei milioni di cittadini a rinunciare alle cure mediche. La produzione industriale, ha aggiunto, è in calo continuo da tre anni, con l’economia italiana bloccata in una fase di stagnazione, nonostante gli sforzi legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Inadeguatezza della politica economica
Il responsabile economico del Partito Democratico ha messo in evidenza l’inadeguatezza della politica economica del governo, definendo la quarta legge di bilancio della destra come una mera constatazione della crescita zero, che colloca l’Italia all’ultimo posto in Europa. Ha evidenziato l’assenza di misure concrete per ridurre il costo dell’energia e la mancanza di una politica industriale efficace.
Critiche sulla pressione fiscale
Misiani ha criticato anche il governo per la sua rivendicazione di riduzione del deficit, sostenendo che questo viene fatto a scapito della pressione fiscale, che ha raggiunto i massimi storici negli ultimi dieci anni e che subirà ulteriori aumenti con la nuova legge di bilancio. Ha messo in guardia sulla situazione critica dei servizi essenziali, in particolare della sanità , che si trova in condizioni precarie.
Favoritismi e riduzioni di fondi
Secondo Misiani, la manovra favorisce i redditi più alti, mentre i ceti medi e popolari vengono trascurati. Le analisi dell’ISTAT e dell’Ufficio parlamentare di bilancio confermerebbero che i principali benefici fiscali vanno a chi guadagna di più. Le risorse destinate alla sanità pubblica, alla scuola, all’università e al welfare sono state ridotte, così come i fondi per il trasporto pubblico e per l’edilizia abitativa. Le promesse riguardanti le pensioni e le tasse, ha affermato, risultano totalmente disattese.
Chiusura alle proposte alternative
Infine, Misiani ha denunciato il rifiuto della maggioranza di considerare le proposte alternative avanzate dall’opposizione, definendo questa chiusura come un segno di debolezza. Con tre anni di governo alle spalle, ha ribadito che non ci sono più scuse per giustificare l’inefficacia della politica economica attuale. Gli italiani, ha concluso, sperimentano quotidianamente il fallimento di queste scelte, rendendo urgente una svolta nelle politiche adottate.
