Milioni di italiani affrontano la febbre in vista del picco della variante K

Rosita Ponti

Dicembre 31, 2025

Milioni di italiani si trovano attualmente a dover affrontare le conseguenze dell’influenza, con un incremento significativo dei contagi registrato durante le festività. Secondo il rapporto della sorveglianza RespiVirNet, pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità, tra il 15 e il 21 dicembre 2025 sono stati segnalati circa 950.000 nuovi casi, portando il totale dall’inizio della sorveglianza a circa 5,8 milioni. Questo aumento ha destato preoccupazione tra gli esperti, che prevedono un avvicinamento al picco dei contagi nelle prossime settimane, con una circolazione sostenuta di virus respiratori.

La dottoressa Anna Teresa Palamara, direttrice del Dipartimento di Malattie Infettive dell’ISS, ha evidenziato che il numero crescente di casi sta comportando un aumento degli accessi al pronto soccorso e delle ospedalizzazioni, in particolare tra la popolazione anziana. Durante il periodo festivo, le occasioni di incontro favoriscono la trasmissione dei virus, rendendo indispensabili alcune precauzioni, come l’areazione dei locali e il frequente lavaggio delle mani.

Aumento degli accessi al pronto soccorso

I dati relativi agli accessi al pronto soccorso provenienti da diverse regioni italiane, tra cui Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo e Sicilia, mostrano un notevole incremento sia degli accessi che delle ospedalizzazioni per sindromi respiratorie rispetto alla stessa settimana dell’anno precedente. Nella settimana dal 15 al 21 dicembre, il tasso di positività per influenza ha raggiunto valori elevati, con il 31,5% nella comunità e il 46,2% nel flusso ospedaliero. Le regioni più colpite risultano essere Veneto, provincia di Bolzano, Marche e Campania, seguite da Sicilia, Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio e Abruzzo. Al contrario, Val d’Aosta, Lombardia, Toscana e Puglia mostrano un’intensità media di contagio.

La variante K prevalente in Italia

La variante K del virus influenzale si conferma dominante in Italia in questa stagione. Le analisi di sequenziamento mostrano che tra i ceppi di virus influenzale A H3N2 circolanti, il subclade K è nettamente prevalente. Per quanto riguarda i ceppi H1N1 pdm09, tutti si raggruppano nel subclade D.3.1. Il bollettino della sorveglianza RespiVirNet dell’ISS indica che la percentuale di virus A(H3N2) nella comunità e nel flusso ospedaliero è significativamente superiore rispetto ai virus A(H1N1)pdm09. Attualmente, non sono stati riscontrati campioni positivi per influenza di tipo A “non sottotipizzabile”, escludendo la circolazione di ceppi aviari.

Rischi per anziani e soggetti fragili

Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), ha avvertito che l’influenza stagionale 2025-2026 si sta rivelando particolarmente aggressiva, come dimostrano i dati provenienti da Gran Bretagna e Giappone. Anche in Italia, il virus sta causando febbre, bronchiti e polmoniti, colpendo in modo particolare gli anziani e i soggetti fragili, come cardiopatici e diabetici. Alcuni di questi casi sono così gravi da richiedere il ricovero in terapia intensiva. Andreoni ha sottolineato la circolazione di altri virus respiratori che contribuiscono a febbre e complicazioni respiratorie, con la speranza che dalla metà di gennaio la situazione possa migliorare.

Importanza della vaccinazione

L’epidemiologo Massimo Ciccozzi ha messo in evidenza che l’influenza è in aumento, come previsto in questo periodo dell’anno. La variante K ha causato un leggero anticipo nei contagi, poiché il sistema immunitario impiega tempo per riconoscerla. Sebbene possa risultare leggermente più contagiosa, non sembra essere più aggressiva. Tuttavia, chi non ha ricevuto il vaccino può sperimentare sintomi significativi, come febbre alta e tosse persistente, con un rischio maggiore di ricovero, soprattutto per i bambini e gli anziani. Ciccozzi ha anche notato che le attuali condizioni di affollamento nei mezzi pubblici senza mascherina favoriscono la diffusione del virus.

Le mutazioni del virus H3N2, verificatesi negli ultimi anni, sono state monitorate con attenzione, e la variante K, in quanto “figlia” dell’H3N2, è considerata parte di un’evoluzione normale del virus.

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