Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha recentemente espresso preoccupazione riguardo ai test missilistici condotti dall’Iran, avvertendo che tali azioni potrebbero portare a una grave escalation nel conflitto. Durante un’intervista con la rete statunitense Fox News, Netanyahu ha dichiarato: “Spero che non commettano questo errore. Non stiamo cercando un’escalation”. Le tensioni tra Israele e Iran continuano a crescere, con i leader israeliani che monitorano attentamente le attività militari iraniane.
Marco rubio e abdullah bin zayed al nahyan discutono della situazione in yemen
Il 26 ottobre 2025, il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha avuto un incontro con il Ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti, Abdullah bin Zayed Al Nahyan, per discutere le recenti dinamiche in Yemen. Il Dipartimento di Stato ha comunicato che i due funzionari hanno affrontato non solo la crisi yemenita, ma anche questioni più ampie legate alla sicurezza e stabilità del Medio Oriente. Questo incontro evidenzia l’importanza della cooperazione tra Stati Uniti e Emirati Arabi Uniti in un contesto di crescente instabilità regionale.
Le affermazioni di netanyahu sui missili iraniani
Benjamin Netanyahu ha ribadito che l’Iran sta tentando di ricostruire i propri impianti per la produzione di missili. Durante l’intervista a Fox News, ha commentato: “Ci stanno provando, stanno cercando di ricostruire i loro impianti di produzione missilistica”. Netanyahu ha avvertito che l’Iran sta conducendo test per il lancio di missili diretti verso Israele, esprimendo la speranza che Teheran non commetta un errore fatale. La situazione rimane tesa, con Netanyahu che sottolinea l’importanza di evitare conflitti diretti.
Un governo a gaza solo dopo il disarmo di hamas
Nel corso della stessa intervista, Netanyahu ha affermato che la creazione di un governo a Gaza con cui Israele possa coesistere sarà possibile solo se Hamas verrà disarmato. Ha spiegato che se il gruppo militante rimane armato, potrebbe rappresentare una minaccia per qualsiasi nuovo governo. “Vedo un futuro diverso per Gaza se c’è il disarmo”, ha dichiarato il primo ministro, evidenziando il desiderio della popolazione di Gaza di una maggiore stabilità e sicurezza.
Richiesta di esclusione della turchia dal board of peace
Il 26 ottobre 2025, Netanyahu ha anche rivolto una richiesta al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per escludere la Turchia dal ‘Board of Peace’, un organismo previsto per gestire la ricostruzione della Striscia di Gaza. Fonti vicine al governo israeliano hanno riferito che Israele teme l’influenza turca nella regione, specialmente considerando la presenza di Ankara in Siria. La posizione di Trump nei confronti del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, rimane un punto di tensione nelle relazioni internazionali.
Israele riconosce il somaliland
In un altro sviluppo diplomatico, Netanyahu ha annunciato il riconoscimento della Repubblica del Somaliland da parte di Israele, sottolineando la volontà del Somaliland di aderire agli Accordi di Abramo. Durante un’intervista con Newsmax, ha descritto il Somaliland come una democrazia con cittadini musulmani moderati, in contrasto con la Somalia, che affronta gravi problemi di sicurezza legati al terrorismo di Al-Shabaab. Questo riconoscimento, avvenuto il 26 dicembre 2024, ha suscitato reazioni contrastanti, con le autorità somale che hanno respinto la mossa come una violazione della loro sovranità.
Netanyahu e trump stabiliscono un termine per il disarmo di hamas
Recentemente, Benjamin Netanyahu e Donald Trump hanno concordato un termine di due mesi per il disarmo di Hamas, secondo quanto riportato dal quotidiano Times of Israel. Durante le trattative, i due leader avrebbero anche discusso criteri pratici per il disarmo, inclusa la distruzione delle gallerie sotterranee nella Striscia di Gaza. Questa intesa potrebbe rappresentare un passo significativo verso la stabilizzazione della regione, ma le sfide rimangono considerevoli.
