Il 31 dicembre 2025, la Thailandia ha restituito 18 soldati cambogiani, segnando un importante passo verso la distensione tra i due paesi, dopo un periodo di crescente tensione. Questo rilascio è avvenuto in conformità con il cessate il fuoco rinnovato, concordato durante il fine settimana dalle autorità di Bangkok e Phnom Penh, e ha contribuito a ridurre le tensioni che avevano caratterizzato le ultime settimane, segnate da scontri mortali al confine.
Il rilascio dei soldati cambogiani
Le immagini diffuse mostrano i soldati cambogiani, precedentemente detenuti dall’esercito thailandese, mentre vengono liberati al confine di Phsar Prum. Questo punto di attraversamento collega la provincia di Pailin, in Cambogia, alla provincia di Chanthaburi, in Thailandia. La restituzione dei militari è avvenuta dopo un lungo periodo di conflitto, che ha visto il coinvolgimento di forze armate e ha portato a un bilancio tragico di almeno 101 morti e oltre mezzo milione di sfollati.
Il cessate il fuoco e le sue conseguenze
Il cessate il fuoco concordato dai due paesi, entrato in vigore sabato 27 dicembre 2025, ha segnato la fine di 20 giorni di combattimenti intensi. Durante questo periodo, le forze armate di entrambi i lati hanno utilizzato aerei da combattimento, razzi e artiglieria, causando un grave impatto sulla popolazione civile. La situazione si era aggravata al punto da richiedere interventi diplomatici urgenti per evitare un ulteriore deterioramento.
Inizialmente, i soldati cambogiani avrebbero dovuto essere restituiti il 30 dicembre, ma la Thailandia ha posticipato il rilascio a causa di presunti eventi di violazione del cessate il fuoco, accuse che la Cambogia ha prontamente respinto. Questo ritardo ha alimentato ulteriori preoccupazioni riguardo alla stabilità della regione e alla sicurezza dei militari detenuti.
Condizioni di detenzione e reazioni ufficiali
Secondo quanto dichiarato dalla Cambogia, i soldati sono stati consegnati a un posto di controllo di frontiera alle 10:00 (03:00 GMT) del 31 dicembre, dopo aver trascorso 155 giorni in detenzione in Thailandia. Il Ministero degli Esteri thailandese ha comunicato che i militari sono stati trattati in conformità con il diritto e i principi umanitari internazionali, cercando di rassicurare l’opinione pubblica riguardo alle condizioni di detenzione.
Questo evento rappresenta un passo significativo verso la normalizzazione delle relazioni tra Thailandia e Cambogia, paesi che, nonostante le tensioni storiche, stanno cercando di trovare un terreno comune per garantire la pace e la stabilità nella regione del Sud-Est asiatico.
