UNICEF denuncia il decesso di bambini nella Striscia di Gaza per il freddo invernale

Veronica Robinson

Dicembre 31, 2025


AgenPress. L’UNICEF esprime profondo cordoglio per la tragica e evitabile scomparsa di Ata Mai, un bambino di sette anni, annegato il 27 dicembre 2024 durante una grave alluvione che ha colpito un campo per sfollati interni a Sudaniyeh, situato a nord-ovest di Gaza City. Questo evento segna l’ennesima perdita di una giovane vita a Gaza, dove le condizioni invernali estreme e la mancanza di rifugi adeguati hanno contribuito a una situazione drammatica. Almeno altri cinque bambini hanno perso la vita nel mese di dicembre a causa di queste difficili circostanze.

La situazione nel campo per sfollati

Ata viveva in un campo composto da circa 40 tende, accogliendo famiglie sfollate, e il suo rifugio è stato gravemente danneggiato da piogge incessanti, venti forti e temperature rigide, esponendo i residenti a un rischio elevato. Il piccolo è scomparso nel pomeriggio e, nonostante gli sforzi di ricerca e soccorso, supportati da mezzi pesanti, il suo corpo è stato rinvenuto solo ore dopo. I suoi fratelli sono tutti minorenni e la famiglia aveva già affrontato la perdita della madre durante il conflitto. L’UNICEF sta attualmente fornendo assistenza alla famiglia, includendo coperte, teloni e supporto psicosociale, mentre si sta valutando la loro situazione complessiva.

Le condizioni a Gaza

Questa tragedia evidenzia la vulnerabilità estrema dei bambini nelle aree più colpite di Gaza, dove la devastazione quasi totale delle abitazioni e delle infrastrutture idriche e fognarie ha esposto le famiglie alle intemperie. Le forti piogge, i venti intensi e le temperature gelide hanno colpito circa 100.000 famiglie che vivono in rifugi precari, privi di adeguata protezione, e con ulteriori previsioni di maltempo e temperature in calo, la situazione è destinata a deteriorarsi ulteriormente. I team di soccorso che hanno visitato i campi per sfollati hanno riportato condizioni spaventose che nessun bambino dovrebbe affrontare, con molte tende distrutte o completamente crollate.

Le conseguenze delle precipitazioni

Le intense precipitazioni stanno aggravando la crisi esistente, aumentando la richiesta di carburante per il pompaggio delle acque reflue e il drenaggio delle acque piovane; ad esempio, il livello della laguna di Sheikh Radwan è salito da 1,8 a 2,2 metri, richiedendo 7.000 litri di carburante al giorno per prevenire straripamenti.

La risposta dell’UNICEF

Nell’ambito della sua risposta d’emergenza per l’inverno, l’UNICEF, in collaborazione con i partner delle Nazioni Unite, ha fornito un supporto essenziale a migliaia di famiglie colpite. Ciò comprende l’installazione di tubazioni temporanee, la distribuzione di articoli per l’igiene, teloni, coperte e kit igienici, oltre a garantire l’accesso a latrine. Le squadre sono anche impegnate a ripulire e riaprire le condutture fognarie, liberare gli scarichi delle acque piovane e proteggere le tende dalle inondazioni.

Le necessità urgenti

I bambini di Gaza hanno già subito abbastanza e hanno diritto a protezione e rifugi sicuri; è fondamentale che tutti gli sforzi siano orientati a soddisfare questa esigenza primaria. È urgente garantire un accesso su larga scala a forniture salvavita e supporto vitale, compresi articoli precedentemente negati o soggetti a restrizioni. Per affrontare le necessità critiche relative a acqua e servizi igienico-sanitari, l’UNICEF richiede un ingresso massiccio di prodotti chimici per il trattamento dell’acqua, pezzi di ricambio e altre forniture essenziali per la riparazione e la gestione dei sistemi idrici e fognari in tutta Gaza. Inoltre, è necessaria una fornitura costante di carburante per prevenire allagamenti, esposizione a acque reflue e gravi rischi per la salute pubblica, inclusi focolai epidemici legati all’interruzione della raccolta dei rifiuti solidi.

×