Pupi Avati festeggia 87 anni: un tributo al maestro del cinema italiano

Rosita Ponti

Novembre 3, 2025

Oggi, 3 novembre 2025, Pupi Avati, noto regista e sceneggiatore italiano, celebra il suo ottantasettesimo compleanno. Nato a Bologna nel 1938, Avati ha sviluppato fin da giovane una passione per la musica jazz, suonando il clarinetto nella Doctor Dixie Jazz Band dal 1959 al 1962, periodo in cui ha iniziato a farsi notare nel panorama culturale italiano.

Esordi nel cinema horror

L’ingresso di Pupi Avati nel mondo del cinema avviene con due opere di genere horror: Balsamus, l’uomo di Satana (1968) e Thomas e gli indemoniati. Questi film, caratterizzati da un’atmosfera grottesca, segnano l’inizio di una carriera che lo porterà a diventare uno dei registi più riconosciuti in Italia. Nel corso di questo periodo, Avati collabora anche come sceneggiatore al controverso film Salò o le 120 giornate di Sodoma, diretto da Pier Paolo Pasolini, un’opera che ha suscitato dibattiti e polemiche per il suo contenuto audace.

Film iconici e successi televisivi

Nel 1974, Avati dirige La mazurca del barone, della santa e del fico, un film che trae ispirazione dal celebre regista Federico Fellini. Tre anni dopo, nel 1977, realizza Bordella, un musical demenziale che, nonostante le critiche negative, presenta un giovane Christian De Sica tra i suoi attori. Lo stesso anno, il regista si cimenta nuovamente nel genere horror con La casa dalle finestre che ridono, un racconto di un pittore coinvolto in un restauro in una dimora infestata.

Il successo di La casa dalle finestre che ridono consente a Avati di espandere la sua carriera anche in ambito televisivo. Tra il 1978 e il 1979, scrive per le serie Jazz band e Cinema. Il tema del jazz ritorna nel film Una gita scolastica (1983), con Carlo delle Piane come protagonista. Queste opere consolidano la sua reputazione come uno dei più versatili autori del panorama cinematografico italiano.

Una carriera costellata di successi

Dalla metà degli anni Ottanta, Pupi Avati continua a sfornare film di grande impatto, come Regalo di Natale (1986), che avrà un seguito con La rivincita di Natale nel 2004. Altri titoli di successo includono Storie di ragazzi e di ragazze (1989), che gli vale due Nastri d’Argento per la miglior regia e la miglior sceneggiatura, e Festival (1996), per il quale riceve un ulteriore riconoscimento.

Oltre alla regia, Avati si dedica anche alla scrittura, pubblicando opere come I cavalieri che fecero l’impresa, da cui trae un film nel 1999, e la sua autobiografia Sotto le stelle di un film nel 2008. Dopo una pausa, torna dietro la macchina da presa nel 2003 con Il cuore altrove, dando inizio a un nuovo periodo di creatività.

Ultimi lavori e ritorno al genere horror

Negli anni successivi, Avati dirige una serie di film autobiografici, tra cui Ma quando arrivano le ragazze (2005), La seconda notte di nozze, e Il papà di Giovanna (2008). L’ultimo film presentato è Il cuore grande delle ragazze (2011), mostrato al Festival del Cinema di Roma. Nel 2019, il regista torna al genere horror con Il signor Diavolo, ispirato al suo stesso romanzo. Due anni dopo, nel 2021, esce Lei mi parla ancora, tratto dal romanzo biografico di Giuseppe Sgarbi, che segna il ritorno di Renato Pozzetto nel cinema.

La carriera di Pupi Avati, costellata di opere significative e premi prestigiosi, continua a lasciare un’impronta indelebile nel panorama cinematografico italiano.

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