Sfratti accelerati tramite un’autorità dedicata, l’opposizione denuncia un “attacco ai diritti”

Rosita Ponti

Novembre 3, 2025

La Maggioranza, sotto la guida di Fratelli d’Italia (FdI), sta accelerando il processo di attuazione del “Piano Casa” voluto dalla Premier Giorgia Meloni, con un focus particolare sulla rapida gestione degli sfratti per morosità. Il disegno di legge, presentato al Senato dal senatore di FdI Paolo Marcheschi, mira a trasformare le procedure di sgombero, introducendo una nuova Autorità Amministrativa ad hoc che opererebbe al di fuori dei tribunali ordinari.

Obiettivi del disegno di legge

Il principale scopo di questa iniziativa legislativa è quello di sbloccare il mercato degli affitti, incentivando i proprietari a stipulare contratti a lungo termine, in particolare per giovani coppie e famiglie, riducendo così la paura legata alla morosità. Marcheschi sostiene che molte abitazioni siano destinate ad affitti brevi proprio a causa delle difficoltà dei proprietari nel recuperare gli immobili occupati da inquilini morosi. La proposta, quindi, si propone di avere un impatto duplice: da un lato, diminuire i contenziosi civili e, dall’altro, frenare le locazioni ‘mordi e fuggi’.

Creazione dell’autorità per l’esecuzione degli sfratti

Il fulcro della proposta è rappresentato dalla creazione dell’Autorità per l’esecuzione degli sfratti, un ente pubblico che risponderà direttamente al Ministero della Giustizia. La procedura delineata dal disegno di legge prevede un intervento rapido nel caso di affitti non pagati per due mesi consecutivi. I proprietari potranno contattare direttamente la nuova Autorità, la quale concederà all’inquilino un termine di 15 giorni per saldare le rate arretrate. Se il pagamento non avviene, l’Autorità potrà disporre lo sgombero entro 7 giorni dalla verifica dei documenti. Successivamente, l’Ufficiale Giudiziario avrà 30 giorni per eseguire l’ordine, con la possibilità di proroga fino a 90 giorni. Questo nuovo approccio potrebbe ridurre il processo di sfratto a un arco temporale compreso tra due e quattro mesi, contrastando le attuali lungaggini burocratiche.

Salvaguardie sociali e aiuti per situazioni di fragilità

Il disegno di legge, articolato in cinque articoli, prevede misure di tutela per le persone in situazioni economiche precarie. Aiuti e rinvii saranno riservati a chi presenta un ISEE inferiore a 12.000 euro e dimostra che la morosità è dovuta a cause di forza maggiore, come licenziamenti, malattie gravi o separazioni. In tali casi, si farà riferimento a un Fondo Nazionale per l’Emergenza Abitativa menzionato nel DDL. Ulteriori salvaguardie sono previste per coloro che hanno figli minori, familiari anziani, non autosufficienti o disabili. Il testo stabilisce che l’Autorità dovrà informare i Servizi Sociali, i quali potranno richiedere un rinvio dello sfratto di 90 giorni e attivarsi per fornire un alloggio temporaneo alternativo.

Reazioni politiche e opposizione

Il disegno di legge si inserisce in un contesto più ampio della strategia della Maggioranza, che punta a rendere la casa un pilastro per le famiglie. La Presidente Meloni, durante il Meeting di Rimini, aveva già annunciato un piano per garantire alloggi a prezzi calmierati per le giovani coppie, sostenendo che “senza una casa è più difficile costruirsi una famiglia”. Anche la Lega ha sottolineato l’urgenza della questione, proponendo un pacchetto normativo per velocizzare gli sfratti, estendendo la misura a tutti gli immobili di proprietà.

Le reazioni all’iniziativa non si sono fatte attendere. L’Unione degli Inquilini ha espresso una forte opposizione, definendo la proposta “l’ennesimo attacco ai diritti delle persone in precarietà abitativa” e ha annunciato mobilitazioni. Anche Ilaria Salis, eurodeputata di AVS e sostenitrice del diritto alla casa, ha denunciato una “deriva pericolosa“, interpretando l’istituzione di un’Autorità amministrativa come un tentativo di concentrare il potere nelle mani del Governo.

Nonostante le tempistiche parlamentari possano rallentare a causa della sessione di Bilancio in Senato, il disegno di legge si presenta come parte di un disegno più ampio della Maggioranza, con la possibilità di un decreto legge per accelerare ulteriormente il processo di sfratto.

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