La presentazione del 35° rapporto di IDOS si è svolta il 3 marzo 2025 al Nuovo Teatro Orione di Roma, dove Luca Di Sciullo, presidente del Centro studi e ricerche Idos, ha esposto i risultati del Dossier Statistico Immigrazione 2025. L’analisi del rapporto evidenzia come l’immagine dell’immigrazione in Italia sia influenzata da una narrazione distorta, creata da manipolatori che alimentano stereotipi e paure. Di Sciullo ha messo in luce come queste rappresentazioni caricaturali non riflettano la realtà dei migranti, i quali spesso vengono considerati capri espiatori per problemi sociali irrisolti.
La distorsione della realtà migratoria
Secondo Di Sciullo, la percezione dell’immigrazione in Italia è afflitta da rappresentazioni errate, paragonabili al mito della caverna di Platone. Gli italiani, sostiene, vedono solo immagini distorte di migranti, frutto di una manipolazione mediatica che ignora la complessità della questione. I migranti vengono presentati come “rubatori di lavoro” o come coloro che “non pagano le tasse”, alimentando una narrazione che non trova riscontro nei dati reali. Queste affermazioni, già smentite da anni di fatti e statistiche, continuano a circolare, contribuendo a creare un’immagine di “immigrazione immaginaria” che non corrisponde alla realtà quotidiana.
Di Sciullo ha sottolineato che la vera sfida è incontrare i migranti come esseri umani, piuttosto che come simboli di una crisi. L’analisi del rapporto mette in evidenza come tali stereotipi non solo danneggino la percezione pubblica, ma favoriscano anche l’operato di organizzazioni criminali e imprenditori senza scrupoli che approfittano della vulnerabilità dei rifugiati.
Le conseguenze delle politiche migratorie
Di Sciullo ha denunciato che le politiche attuali stanno favorendo un clima di sfruttamento e violenza. Le organizzazioni criminali e le agromafie prosperano grazie a leggi che permettono di sfruttare i lavoratori migranti. Le misure adottate, come l’assegnazione di porti lontani alle ONG e l’aumento dei tempi di detenzione nei Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr), sono considerate forme di “sadismo legislativo” che aggravano ulteriormente la situazione.
Il presidente di IDOS ha messo in evidenza che tali politiche non solo danneggiano i migranti, ma riflettono una regressione culturale e sociale. La spesa pubblica per centri di accoglienza inefficaci, come quelli in Albania, è vista come un ulteriore spreco di risorse, mentre le politiche di accoglienza continuano a essere inadeguate e inefficaci.
Proposte per una nuova visione dell’immigrazione
Di Sciullo ha presentato sei proposte concrete per affrontare la questione migratoria in modo più umano e giusto. Tra le proposte figurano l’abolizione del “contratto di soggiorno”, la reintroduzione di permessi di soggiorno per ricerca lavoro e la creazione di canali di collegamento tra i titolari di protezione e il mondo del lavoro. Queste misure sono pensate per ridurre il potere ricattatorio dei datori di lavoro e facilitare l’inserimento dei migranti nel mercato del lavoro.
Inoltre, viene proposta l’implementazione dei corridoi umanitari come politica ordinaria, oltre alla revoca del Memorandum con la Libia. Infine, si suggerisce di sostituire i Cpr con centri aperti e protetti per il reinserimento degli irregolari, mirati a garantire diritti e dignità a chi cerca una nuova vita in Italia.
Il Dossier Statistico Immigrazione: un’opera corale
Il Dossier Statistico Immigrazione 2025 si presenta come un’opera unica, composta da 91 capitoli e un’appendice statistica, per un totale di 512 pagine. Contribuito da 130 autori provenienti da 22 università e 55 associazioni, enti pubblici e sindacati, il rapporto offre un’analisi dettagliata e approfondita della situazione migratoria in Italia.
Oltre alla presentazione a Roma, il Dossier è stato presentato contemporaneamente in tutte le regioni e province autonome, con l’obiettivo di stimolare un dibattito pubblico informato e costruttivo. La diffusione di questo rapporto nei prossimi mesi rappresenta un passo importante verso una maggiore consapevolezza e comprensione della realtà migratoria nel paese.
