Il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, ha firmato un decreto che proibisce la circolazione di camion e trattori immatricolati in Lituania e Polonia sul territorio bielorusso. Questa decisione, comunicata il 25 gennaio 2025, rappresenta un ulteriore inasprimento delle relazioni tra Minsk e i due paesi baltici.
Divieto di circolazione per veicoli specifici
Il decreto, che entrerà in vigore immediatamente, stabilisce che i semirimorchi registrati in Polonia e Lituania, oltre alle autovetture polacche impegnate in trasporti internazionali, non potranno più transitare in Bielorussia. Questa misura restrittiva rimarrà valida fino al 31 dicembre 2027, creando notevoli difficoltà per le aziende coinvolte nel trasporto di merci dalla Cina verso l’Unione Europea attraverso Russia e Bielorussia. Le conseguenze economiche di questa decisione si preannunciano severe, dato che molti operatori commerciali si affidano a queste rotte per il loro business.
Reazioni e contesto geopolitico
I media lituani hanno evidenziato che il provvedimento di Lukashenko è una reazione diretta alle recenti scelte della Lituania e della Polonia di chiudere i confini con la Bielorussia. La scorsa settimana, la Lituania ha adottato misure di sicurezza più rigorose a causa di un aumento di incidenti legati a palloni meteorologici e di contrabbando che hanno violato il suo spazio aereo, provenienti dalla Bielorussia. Questa escalation di tensione ha portato a una maggiore sorveglianza e a restrizioni sui confini.
Prospettive future per i valichi di confine
Il portavoce del governo polacco ha confermato che il Primo Ministro Donald Tusk e la collega lituana Inga Ruginiene hanno concordato di riaprire i valichi di frontiera con la Bielorussia “verso metà novembre”. Martedì scorso, Tusk ha dichiarato che il governo polacco è pronto ad aprire due valichi, precisamente a Bobrowniki e Kuźnica, entro la fine di novembre. Tuttavia, ha specificato che tale apertura avverrà “a titolo sperimentale” e solo dopo aver consultato le autorità lituane. Questo scenario suggerisce un tentativo di trovare un equilibrio tra la sicurezza nazionale e le necessità commerciali, mentre le tensioni tra i paesi continuano a crescere.
