La situazione a Moncalieri, in provincia di Torino, è diventata critica dopo un grave episodio di violenza avvenuto la notte di Halloween. Un ragazzo di 15 anni, affetto da fragilità psico-emotive, è stato vittima di un brutale sequestro e tortura da parte di tre coetanei. Questo evento ha scatenato la reazione degli amici della vittima, che si sono mobilitati per organizzare una vendetta contro gli aggressori, creando un clima di tensione nella comunità.
Il sequestro e la reazione della comunità
Nella notte del 31 ottobre 2025, tre adolescenti hanno sequestrato un loro coetaneo, infliggendo violenze fisiche e psicologiche. La notizia si è rapidamente diffusa sui social media, portando gli amici della vittima a radunarsi davanti alla casa di uno degli indagati. Nonostante la presenza delle forze dell’ordine, composti da carabinieri e polizia locale, il gruppo di giovani ha tentato di organizzare una spedizione punitiva. Tuttavia, la situazione si è placata quando si è appreso che il ragazzo non era presente in casa.
La vendetta annunciata
Un portavoce del gruppo di amici ha dichiarato al Corriere della Sera: “Noi lo conosciamo, fino a poco tempo fa era tranquillo, ma ora ha esagerato. Non possiamo dimenticare ciò che ha fatto”. Questo sentimento di vendetta ha alimentato il timore che episodi di giustizia fai-da-te potessero ripetersi, aumentando la preoccupazione tra le autorità locali.
Le parole della vittima
Il ragazzo, incontrato dai suoi amici prima della prevista vendetta, ha mostrato segni evidenti di trauma. Indossava un cappello per coprire le ferite inflitte dai suoi aguzzini. Nonostante il dolore, ha affermato: “Io sono tranquillo. Adesso sono quegli altri che hanno finito di vivere”. Queste parole evidenziano la gravità della situazione e il profondo impatto che l’episodio ha avuto sulla sua vita.
Timori per nuovi raid punitivi
Le autorità locali sono preoccupate che la spirale di violenza possa intensificarsi. Solo pochi giorni prima, un gruppo di persone aveva tentato di attuare un raid punitivo sotto casa di uno degli indagati, ma l’intervento di una pattuglia ha evitato il peggio. Gli investigatori stanno monitorando la situazione da vicino, consapevoli che la tensione tra i gruppi di giovani potrebbe sfociare in nuovi atti di violenza.
L’episodio di Moncalieri non è solo un caso isolato, ma riflette una problematica più ampia legata alla violenza giovanile e al bisogno di interventi efficaci per prevenire tali situazioni in futuro.
 