Chiara Ferragni si è presentata oggi, 25 marzo 2025, presso il Tribunale di Milano per partecipare alla seconda udienza pre-dibattimentale relativa al procedimento penale che la vede coinvolta, insieme ad altri due coimputati, in un caso di truffa aggravata. Questa udienza è legata ai noti episodi del Pandoro Pink Christmas e delle uova di Pasqua, che hanno suscitato un ampio dibattito pubblico.
Dettagli dell’udienza
Accompagnata dai legali Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, l’influencer ha fatto il suo ingresso nell’aula della terza sezione penale, presieduta dal giudice Ilio Mannucci Pacini. L’udienza, che si svolge a porte chiuse, ha come obiettivo principale la decisione sulle parti civili e la scelta del rito processuale. L’imprenditrice ha manifestato la sua intenzione di richiedere il rito abbreviato, sottolineando la sua posizione di innocenza rispetto alle accuse mosse contro di lei.
Programmazione delle udienze
Le udienze per il rito abbreviato sono già state programmate per il 25 novembre e il 19 dicembre, con una sentenza attesa per gennaio 2026. Questo rappresenta il primo intervento diretto di Ferragni al Palazzo di Giustizia di Milano riguardo a questa controversia. La prima udienza, avvenuta nelle scorse settimane, aveva avuto un carattere prevalentemente tecnico. A fine gennaio, era stato notificato il decreto di citazione diretta a giudizio, firmato dall’aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Cristian Barilli, che ha coinvolto anche i coimputati di Ferragni, il suo ex collaboratore Fabio Damato e Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-ID. Da segnalare, la morte di Alessandra Balocco, amministratore delegato dell’azienda dolciaria piemontese, avvenuta lo scorso agosto, che era anch’essa coinvolta nel procedimento.
Posizione di Ferragni e delle accuse
Ferragni ha già dichiarato la sua volontà di partecipare attivamente alle udienze per dimostrare la sua innocenza e rispondere alle accuse. I suoi legali sostengono che non ci siano stati reati da parte sua e che ha già risolto le questioni amministrative, effettuando donazioni per un totale di 3,4 milioni di euro. Tuttavia, per i pubblici ministeri, che hanno coordinato le indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza, tra il 2021 e il 2022, l’influencer avrebbe ingannato i suoi follower e i consumatori, generando profitti illeciti per circa 2,2 milioni di euro, legati alle vendite dei due prodotti, il cui prezzo non includeva le donazioni promesse.
Decisioni riguardo le parti civili
Il Codacons, dopo aver raggiunto un accordo con Ferragni, ha deciso di ritirare la propria denuncia e uscire dal procedimento. Una donna di 76 anni, che aveva acquistato alcuni pandori, aveva inizialmente chiesto di essere riconosciuta come parte civile, ma dopo aver ricevuto un risarcimento extragiudiziale, ha ritirato la sua istanza. Anche l’Adicu e la Casa del Consumatore avevano presentato richiesta per entrare come parti civili, ma la seconda associazione ha rifiutato un’offerta di 5mila euro per un accordo transattivo. La decisione riguardo le parti civili spetterà ora al giudice, che dovrà valutare le istanze presentate.
 