I militari della Sezione Operativa Navale di Portoferraio, attivi in operazioni di polizia ambientale, hanno recentemente effettuato un’importante scoperta. Durante un controllo, hanno sorpreso un autospurgo mentre scaricava illecitamente rifiuti liquidi contenuti in una cisterna all’interno di un tombino di raccolta delle acque piovane nel Comune di Porto Azzurro, invece di portarli presso la discarica autorizzata.
L’intervento, avvenuto il 10 giugno 2025, ha portato alla denuncia del rappresentante legale della società coinvolta all’Autorità Giudiziaria per il reato di divieto di abbandono. Questo episodio ha suscitato l’attenzione dei media, grazie a un comunicato stampa diffuso dal ROAN della Guardia di Finanza di Livorno.
Indagini e sospetti di evasione fiscale
Le indagini condotte dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Portoferraio hanno rivelato ulteriori sospetti riguardo alle attività della società . È emerso un possibile intento di evasione fiscale, con l’obiettivo di risparmiare indebitamente sulle imposte attraverso l’occultamento dei ricavi ottenuti dalle prestazioni offerte.
Per approfondire la situazione, è stata avviata un’attività ispettiva nei confronti della società . Attraverso un’analisi dettagliata della documentazione fiscale e contabile, nonché di vari riscontri economico-finanziari, gli investigatori hanno ricostruito proventi non dichiarati per un importo superiore a € 190.000.
Pratiche illecite nel servizio di raccolta e smaltimento
È stato accertato che la società forniva servizi di raccolta e smaltimento di acque reflue principalmente a abitazioni private. Tuttavia, i proprietari ricevevano il pagamento per il servizio senza il rilascio dei documenti fiscali e amministrativi richiesti. Inoltre, il materiale veniva sversato presso punti di raccolta pubblici situati sull’isola d’Elba, creando una situazione di grave irregolarità .
Un elemento fondamentale nel corso delle indagini è stato l’uso di indagini bancarie. Questo strumento ha permesso di ricostruire operazioni in accredito significative, non adeguatamente giustificate dai soci amministratori della società . Inoltre, il sistema di videosorveglianza del Comune di Porto Azzurro ha fornito un contributo importante, consentendo di identificare ulteriori 14 episodi analoghi avvenuti tra marzo e aprile 2025.
Le indagini continuano, e l’attenzione delle autorità rimane alta per garantire il rispetto delle normative ambientali e fiscali, tutelando così l’integrità del territorio e della comunità locale.
