ISIS avverte i cristiani in Africa: convertirsi all’Islam o affrontare gravi conseguenze

Veronica Robinson

Ottobre 31, 2025

La situazione della comunità cristiana nell’Africa sub-sahariana continua a essere drammatica, segnata da episodi di violenza, saccheggi e rapimenti. L’organizzazione Porte Aperte ha avviato una petizione per porre fine a queste violazioni dei diritti umani, chiedendo un intervento urgente per proteggere i cristiani in questa regione.

La campagna Arise Africa

La campagna Arise Africa, promossa da Porte Aperte/Open Doors, è stata lanciata per affrontare l’urgenza della crescente persecuzione dei cristiani in paesi come Nigeria, Sudan, Eritrea, Niger, Burkina Faso, Repubblica Democratica del Congo e Mozambico. Questa iniziativa mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e a mobilitare risorse per supportare le comunità cristiane colpite.

In Nigeria, la situazione è particolarmente allarmante. Negli ultimi dieci anni, si registrano almeno 35.000 uccisioni di cristiani. Nel giugno 2025, nella comunità di Yelewata, prevalentemente cristiana, nello Stato di Benue, miliziani islamici Fulani hanno massacrato almeno 218 persone, costringendo migliaia di abitanti a lasciare le proprie case. Anche quest’anno, le vittime continuano a salire, evidenziando l’incapacità del governo nigeriano di proteggere la propria popolazione. La Nigeria occupa attualmente il settimo posto nella World Watch List 2025 di Porte Aperte/Open Doors, confermandosi uno dei paesi più pericolosi per i cristiani.

La crisi in Mozambico

In Mozambico, la situazione non è meno grave. Migliaia di persone sono fuggite dalle loro abitazioni nel nord del paese, dove lo Stato Islamico ha intensificato gli attacchi contro i cristiani. Solo all’inizio del 2024, una serie di attacchi improvvisi nella provincia di Chiure ha costretto almeno 425.000 persone a sfollare verso altre aree. Un ulteriore attacco è avvenuto tra il 9 e il 12 ottobre 2025, quando il gruppo noto localmente come al-Shabab ha preso di mira il villaggio di Napala. Questo assalto ha causato la morte di almeno 20 cristiani, la distruzione di 1300 abitazioni, inclusi due luoghi di culto, e lo sfollamento di circa 2000 fedeli.

La situazione in Africa sub-sahariana rappresenta una grave emergenza umanitaria, richiedendo un’attenzione internazionale immediata per proteggere i diritti dei cristiani e garantire la loro sicurezza.

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