Identificati i corpi di due ostaggi israeliani, Amiram Cooper e Sahar Baruch, restituiti da Hamas. Gli Stati Uniti hanno proposto un passaggio sicuro per i militanti di Hamas dalle aree controllate da Israele, come parte degli sforzi per stabilizzare il cessate il fuoco.
Guterres invita al rispetto della tregua
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha espresso la necessità che entrambe le parti, Israele e Hamas, rispettino gli accordi di cessate il fuoco. Durante una conferenza stampa, ha sottolineato l’importanza di restituire i corpi degli ostaggi israeliani. Guterres ha chiarito che le Nazioni Unite non sono direttamente coinvolte nei negoziati per la restituzione, lasciando ai mediatori il compito di decidere i prossimi passi. Ha esortato a trovare soluzioni pratiche per garantire il rispetto delle condizioni stabilite nel cessate il fuoco.
Proteste degli ultraortodossi israeliani
In Israele, si sono svolte manifestazioni di massa da parte degli ultraortodossi contro l’obbligo di leva militare. La protesta ha visto la partecipazione di circa 200.000 persone a Gerusalemme. Durante l’evento, un ragazzo di 15 anni ha perso la vita dopo essere caduto da un grattacielo in costruzione. Gli organizzatori hanno deciso di interrompere il raduno a causa della tragedia. Nonostante gli scontri tra manifestanti e passanti, molti partecipanti hanno scelto di manifestare pacificamente, esprimendo la loro fede attraverso preghiere e cartelli.
Offerta degli Stati Uniti a Hamas
Secondo quanto riportato da Axios, gli Stati Uniti hanno offerto a Hamas un passaggio sicuro per spostarsi dalle aree controllate da Israele verso zone sotto il loro controllo. Questa proposta, comunicata a Hamas tramite mediatori egiziani e qatarioti, mira a stabilizzare il cessate il fuoco e a ridurre la presenza di militanti di Hamas in Gaza. Funzionari statunitensi e israeliani hanno confermato l’iniziativa, sottolineando l’importanza di garantire la sicurezza nella regione.
Identificazione dei corpi degli ostaggi
I corpi di Amiram Cooper e Sahar Baruch sono stati identificati presso l’Istituto di Medicina legale. Cooper, uno dei fondatori del kibbutz Nir Oz, era stato rapito il 7 ottobre e assassinato in prigionia a Gaza. Era un economista, agricoltore e poeta, molto amato dalla sua famiglia. Il governo israeliano ha confermato anche l’identificazione di Sahar Baruch, 25 anni. In una nota, l’Ufficio del Primo Ministro ha espresso il proprio cordoglio per le famiglie degli ostaggi.
Rapporto sulle violazioni dei diritti umani
Un rapporto riservato dell’Ispettorato generale del Dipartimento di Stato americano ha rivelato che le unità militari israeliane avrebbero commesso numerose violazioni della legge sui diritti umani a Gaza. Secondo quanto riportato dal Washington Post, il Dipartimento di Stato potrebbe impiegare anni per esaminare le denunce ritenute credibili, sollevando interrogativi sulla responsabilità delle azioni israeliane. Questo è il primo riconoscimento ufficiale della gravità delle violazioni da parte delle autorità statunitensi.
Attacchi aerei su Gaza
Nella Striscia di Gaza, l’aviazione israeliana ha condotto raid su Abasan al-Kabira e Bani Suheila, a est di Khan Yunis. Gli attacchi seguono un raid a Beit Lahia, nel nord di Gaza, dove le forze israeliane avevano dichiarato di aver colpito un deposito di armi. L’intensificarsi delle operazioni militari ha alimentato ulteriormente le tensioni nella regione.
Proteste contro il genocidio a Gaza
Il presidente turco Tayyip Erdogan ha criticato la Germania per la sua apparente indifferenza nei confronti di quello che ha definito un genocidio a Gaza. Durante una conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco, Erdogan ha affermato che Israele sta utilizzando armi nucleari e minaccia Gaza, mentre Hamas non possiede tali armamenti. Ha esortato la comunità internazionale a intervenire per fermare la crisi umanitaria.
Condanna delle Nazioni Unite per i bombardamenti
Le Nazioni Unite hanno condannato gli attacchi israeliani che hanno causato la morte di civili a Gaza. Il portavoce dell’Onu, Stephane Dujarric, ha espresso il profondo rifiuto delle uccisioni di innocenti, tra cui molti bambini, a seguito dei raid aerei. Questi attacchi sono stati ordinati dal primo ministro Benjamin Netanyahu, in risposta a presunti attacchi di Hamas.
Rapporto ONU su Stati complici del genocidio
Francesca Albanese, relatrice speciale dell’Onu per la Palestina, ha presentato un rapporto che accusa 63 Stati di essere complici del genocidio a Gaza. Il rapporto evidenzia come Israele abbia lasciato Gaza in una situazione di sofferenza estrema. L’ambasciatore israeliano all’Onu ha definito Albanese una “strega malvagia”, in risposta alle sue affermazioni.
Divieto per la Croce Rossa
Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha firmato un’ordinanza che vieta alla Croce Rossa di visitare i detenuti palestinesi. Katz ha giustificato la decisione affermando che le visite rappresentano una minaccia alla sicurezza dello Stato, seguendo le raccomandazioni dei servizi segreti.
Morti e feriti negli ospedali di Gaza
Le strutture sanitarie di Gaza continuano a essere sopraffatte da un alto numero di morti e feriti a causa dei recenti bombardamenti. I video diffusi da Reuters mostrano la situazione critica degli ospedali, che lottano per far fronte all’emergenza umanitaria.
Minacce di Ben Gvir a Netanyahu
Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben Gvir, ha avvertito il primo ministro Benjamin Netanyahu che il suo governo non avrà ragione di esistere se non eliminerà Hamas. Questa dichiarazione è stata fatta in seguito a violazioni del cessate il fuoco da parte di Hamas, evidenziando la pressione interna su Netanyahu per un’azione militare decisiva.
Attacchi dei coloni ebraici in Cisgiordania
Le tensioni in Cisgiordania continuano a crescere, con attacchi da parte di coloni ebraici. I rapporti indicano un aumento della violenza e delle aggressioni verso la popolazione palestinese, contribuendo a un clima di insicurezza nella regione.
L’attuale situazione in Medio Oriente rimane complessa e in continua evoluzione, con gli eventi che si susseguono rapidamente e le conseguenze umanitarie che si aggravano.
