La stagione influenzale 2025-2026 si avvicina e con essa cresce la necessità di prepararsi adeguatamente. Secondo il segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti, l’epidemia che si profila all’orizzonte si preannuncia particolarmente aggressiva, come dimostrano i dati provenienti da Giappone e Australia. Le indicazioni sono chiare: è fondamentale adottare misure preventive per ridurre l’impatto della diffusione del virus.
Il freddo come fattore scatenante
Il virologo Fabrizio Pregliasco ha sottolineato che il freddo rappresenta un elemento chiave nell’aumento dei casi di influenza. Le previsioni meteorologiche indicano un abbassamento delle temperature, che potrebbero scendere fino a 10-12°C sotto la media stagionale. Nelle regioni più fredde, le minime potrebbero attestarsi intorno ai 4°C, mentre le massime si aggireranno sui 13-14°C. Inoltre, forti temporali sono attesi nel Nord Est, estendendosi verso le regioni centrali adriatiche. Questo scenario, tipico di novembre, potrebbe influenzare notevolmente la diffusione dei virus. Gli sbalzi termici, uniti al vento, contribuiranno a un clima più rigido, creando condizioni favorevoli per la proliferazione dei patogeni. I virus parainfluenzali trarranno vantaggio da queste fluttuazioni, mentre l’influenza vera e propria si manifesterà con temperature sotto zero e alta umidità .
Avvio della campagna di vaccinazione
Il mese di ottobre segna l’inizio della campagna di vaccinazione antinfluenzale 2025-2026 in tutta Italia. L’obiettivo primario è proteggere la popolazione riducendo il rischio di malattia, ospedalizzazioni e decessi legati all’influenza. Pregliasco ha evidenziato come la vaccinazione rappresenti il metodo più sicuro ed efficace per prevenire l’influenza e le sue complicazioni. Non solo protegge l’individuo, ma contribuisce anche a ridurre la pressione sui pronto soccorso e sui reparti ospedalieri, abbassando così i costi sanitari. Inoltre, la vaccinazione gioca un ruolo cruciale nel migliorare la produttività , limitando l’assenteismo sia scolastico che lavorativo.
Un’altra stagione influenzale record in arrivo
La stagione influenzale precedente ha colpito circa 16 milioni di italiani, ovvero un quinto della popolazione, con 600 casi severi e 134 decessi, secondo i dati forniti dall’Istituto superiore di sanità . Gli esperti sono preoccupati per l’impatto della prossima stagione, soprattutto alla luce dei dati relativi alla vaccinazione per il 2024-2025, che mostrano un calo significativo. Solo circa 1 su 2 delle persone oltre i 65 anni ha ricevuto il vaccino, ben al di sotto dell’obiettivo minimo del 75%. Questa situazione allarma i professionisti della salute, che temono un aumento dei casi e delle complicazioni legate all’influenza nella stagione imminente.
