Ieri, 27 ottobre 2025, un’intensa offensiva russa ha colpito nuovamente le infrastrutture energetiche ucraine, aggravando ulteriormente le difficoltà di Kiev nel garantire riscaldamento ed elettricità in vista dell’inverno imminente. Il fornitore principale di energia, Ukrenergo, ha dovuto implementare black-out in diverse oblast del Paese, dopo che i raid aerei hanno interessato dieci regioni, come dichiarato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Vittime e danni a Zaporizhzhia
Durante la notte tra mercoledì e giovedì, i bombardamenti hanno causato tre morti e oltre 20 feriti, secondo quanto riportato dalle autorità ucraine. Due delle vittime sono state registrate a Zaporizhzhia, mentre una bambina di sette anni ha perso la vita a Vinnytsia. Nella stessa giornata, ulteriori attacchi su Slovyansk, nella regione di Donetsk, hanno portato alla morte di altre tre persone, come confermato dal capo dell’amministrazione militare della città . Maxim Timchenko, amministratore delegato della Dtek, la principale azienda privata del settore energetico, ha denunciato che l’intensificazione degli attacchi negli ultimi due mesi evidenzia l’intento della Russia di distruggere completamente il sistema energetico dell’Ucraina.
Gli obiettivi strategici di Mosca
In risposta agli attacchi, il governo russo ha dichiarato di aver effettuato un “massiccio attacco” contro le infrastrutture legate al complesso militare-industriale ucraino, colpendo obiettivi strategici e aeroporti militari. Il ministero della Difesa russo ha anche affermato di aver abbattuto 170 droni ucraini lanciati verso la Russia, di cui sei diretti verso Mosca. Queste azioni rappresentano un’escalation della guerra che continua a causare gravi danni alle capacità difensive dell’Ucraina.
Avanzamenti e perdite sul campo
In un contesto di conflitto in corso, la Russia ha rivendicato la conquista di due villaggi, uno situato nella regione di Zaporizhzhia e l’altro in quella di Kharkiv, segnando così progressi nella sua avanzata nell’est e nel sud dell’Ucraina. Tuttavia, Zelensky ha sottolineato che Mosca sta affrontando “perdite significative” a causa delle sanzioni imposte dalle autorità statunitensi e europee alle compagnie petrolifere. Il presidente ucraino ha previsto che, se la pressione internazionale continuerà in modo coerente, le perdite per la Russia potrebbero ammontare a circa 50 miliardi di dollari all’anno.
Le sanzioni contro Lukoil
Il gigante petrolifero russo Lukoil, recentemente colpito dalle sanzioni annunciate dal presidente statunitense Donald Trump, ha comunicato di aver accettato l’offerta di acquisto dei suoi asset all’estero da parte del gruppo Gunvor, un’azienda registrata a Cipro e con sede a Ginevra. I dettagli dell’intesa sono stati già concordati, ma la conclusione dell’affare dipende dall’ottenimento del “permesso dell’Ofac“, l’ufficio del Dipartimento del Tesoro statunitense responsabile dell’applicazione delle sanzioni. Secondo esperti contattati dall’agenzia Tass, il valore delle attività di Lukoil all’estero è stimato tra i 9 e i 15 miliardi di dollari. Il gruppo gestisce un importante giacimento in Iraq, raffinerie in Bulgaria e Romania, e detiene partecipazioni in terminal petroliferi e catene di distribuzione in Europa.
