Pirro (M5S): “Separazione delle carriere mina la forza della magistratura”

Veronica Robinson

Ottobre 31, 2025

La senatrice Elisa Pirro, esponente del Movimento 5 Stelle, ha espresso forti preoccupazioni riguardo alla recente approvazione di una legge che prevede la separazione delle carriere tra i magistrati. Durante un intervento radiofonico nel programma “Battitori Liberi” su Radio Cusano Campus, condotto da Gianluca Fabi e Savino Balzano, Pirro ha sottolineato come questo provvedimento possa rappresentare un pericolo per la democrazia italiana.

Critiche alla separazione delle carriere

Secondo la senatrice, la separazione delle carriere non è altro che un tentativo di assoggettare il Pubblico Ministero e la magistratura inquirente ai voleri politici. Pirro ha affermato che i politici potrebbero influenzare le inchieste da portare avanti, mettendo a rischio l’autonomia della giustizia. “Questo è un primo passo che apre la strada a future ingerenze”, ha dichiarato, evidenziando come le motivazioni dietro questa legge possano essere interpretate come una vendetta nei confronti della magistratura per aver indagato su figure politiche di spicco.

Impatto sulla giustizia

La senatrice ha continuato a spiegare che l’obiettivo di tale provvedimento non è quello di rendere la giustizia più accessibile e rapida per i cittadini, ma piuttosto di limitare le azioni della magistratura nei confronti dei politici che violano la legge. “Questo provvedimento indebolisce la magistratura e crea un precedente pericoloso”, ha aggiunto. La proposta di istituire due Consigli Superiori della Magistratura e un’Alta Corte unica, secondo Pirro, potrebbe ulteriormente compromettere l’indipendenza della magistratura.

Indipendenza della magistratura

Pirro ha concluso il suo intervento evidenziando l’importanza per gli italiani di avere una magistratura indipendente, capace di perseguire chiunque violi la legge, senza eccezioni. “Nessuno deve essere al di sopra della legge, e tutti devono essere trattati in modo equo”, ha affermato con fermezza. La senatrice ha sottolineato che le problematiche interne alla magistratura, come le varie correnti, devono essere affrontate attraverso un processo di riforma interno, piuttosto che attraverso un indebolimento del sistema giudiziario. La sua posizione riflette un forte impegno per la salvaguardia dell’autonomia della giustizia nel Paese.

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