Proteste degli ultraortodossi in piazza contro l’obbligo di servizio militare

Veronica Robinson

Ottobre 31, 2025

Centinaia di migliaia di ebrei ultra-ortodossi appartenenti a diverse fazioni hanno preso d’assalto Gerusalemme il 15 gennaio 2025, partecipando alla “Marcia di un milione di uomini”. Questa manifestazione è stata organizzata per protestare contro il servizio militare obbligatorio e l’arresto di studenti di yeshiva accusati di diserzione per non aver accettato di arruolarsi. I principali gruppi della società ultra-ortodossa israeliana, che tradizionalmente ottiene esenzioni dal servizio militare grazie a rinnovi periodici da parte dei governi, hanno dato vita a quest’evento. Le crescenti pressioni per reclutare più soldati per il conflitto a Gaza hanno generato tensioni politiche, con migliaia di ordini di coscrizione inviati ai giovani uomini ultra-ortodossi. Molti di loro hanno rifiutato di obbedire e alcuni sono stati arrestati. La manifestazione ha visto il sostegno di tutte le comunità ultra-ortodosse israeliane, che hanno dimostrato una rara unità tra le fazioni, spesso in disaccordo su questioni politiche e sul loro rapporto con lo Stato. Durante l’evento, un ragazzo di 15 anni ha perso la vita cadendo da un edificio in costruzione, dove si era arrampicato per assistere meglio alla protesta.

Reazioni politiche alla manifestazione

Il leader dell’opposizione, Yair Lapid, ha espresso la sua condanna nei confronti della manifestazione, dichiarando: “Voglio dire a tutti questi giovani che se potete andare a una protesta potete anche andare in un centro di reclutamento”.

La presenza femminile e le intimidazioni

In piazza, le donne sono state poche e malviste, in conformità con le tradizioni religiose ortodosse che le pongono in una posizione di sottomissione. Una giornalista di Channel 12 è stata bersagliata con bottiglie d’acqua e bastoni, mentre l’inviata di Rainews24, Marina Lalovic, ha subito intimidazioni durante una diretta, ricevendo un getto d’acqua in faccia.

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