Uragano Melissa: il bilancio delle vittime nei Caraibi sfiora le 50 unità

Rosita Ponti

Ottobre 31, 2025

Oggi, il 15 gennaio 2025, i Caraibi stanno ricevendo un importante supporto internazionale in seguito al devastante passaggio dell’uragano Melissa, che ha provocato la morte di 50 persone in Haiti e Giamaica. La violenza del ciclone ha lasciato dietro di sé un paesaggio di distruzione, con case rase al suolo, quartieri completamente allagati e comunicazioni interrotte. Le autorità locali sono attualmente impegnate nella valutazione dei danni causati da questo evento atmosferico, che si prevede possa indebolirsi mentre si sposta verso l’Atlantico settentrionale, dopo aver colpito le Bermuda.

La devastazione causata dall’uragano

Il National Hurricane Center degli Stati Uniti ha segnalato che le inondazioni stanno iniziando a diminuire nelle Bahamas, ma persistono in altre aree come Cuba, Giamaica, Haiti e nella vicina Repubblica Dominicana. L’uragano Melissa ha colpito la Giamaica martedì scorso, diventando il ciclone più potente a toccare terra negli ultimi novant’anni. Classificato come categoria 5 sulla scala Saffir-Simpson, ha generato raffiche di vento che hanno raggiunto i 300 km/h.

Il coordinatore delle Nazioni Unite per i Caraibi, presente a Kingston, ha descritto la situazione come “una distruzione massiccia e senza precedenti” di infrastrutture, proprietà, strade e reti di comunicazione ed energetiche. Le prime valutazioni indicano che i danni subiti dal Paese sono di una portata mai vista prima, evidenziando l’impatto devastante del fenomeno atmosferico.

Le conseguenze in Haiti e Cuba

In Haiti, sebbene il paese non sia stato colpito direttamente dal ciclone, le forti piogge hanno causato la morte di almeno 30 persone, tra cui 10 bambini, con ulteriori 20 dispersi. Secondo le autorità locali, 23 di queste morti sono state attribuite allo straripamento di un fiume nel sud-ovest del Paese. La situazione è critica, e le comunità stanno affrontando gravi difficoltà a causa delle inondazioni e della mancanza di infrastrutture adeguate.

A Cuba, la situazione è altrettanto complessa, con gravi problemi relativi alle telecomunicazioni e alla rete stradale. Le autorità cubane hanno comunicato che circa 735.000 persone sono state costrette ad evacuare le proprie abitazioni a causa dell’uragano. I danni alle infrastrutture stanno complicando ulteriormente le operazioni di soccorso e la distribuzione di aiuti.

Interventi di aiuto internazionale

In risposta a questa emergenza, gli aiuti internazionali stanno arrivando nelle aree colpite. Gli Stati Uniti hanno attivato squadre di soccorso che operano nella Repubblica Dominicana, in Giamaica e nelle Bahamas, come confermato da un funzionario del Dipartimento di Stato. Inoltre, squadre di soccorso americane sono in viaggio verso Haiti per fornire assistenza immediata.

Il Venezuela ha risposto alla crisi inviando 26.000 tonnellate di aiuti umanitari a Cuba, il che dimostra la solidarietà tra i Paesi della regione. La situazione rimane critica e le autorità locali continuano a lavorare per garantire la sicurezza e il benessere delle popolazioni colpite, mentre l’arrivo degli aiuti internazionali offre una speranza di recupero per le comunità devastate.

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